mercoledì 5 giugno 2013

TURCHIA

Ecco la foto che vi dicevo:





C'ERA UN RAGAZZO CHE, COME ME, AMAVA I BEATLES E I ROLLING STONES...

Ciao ragazzi!!! Queto sotto è il link per ascoltare la canzone di Gianni Morandi sul Vietnam....e poi ho incollato il testo, anche in inglese per la gioia di qualcuno!

http://www.youtube.com/watch?v=DheR6uVi8AU



Cera un ragazzo
che come me
amava i Beatles e i Rolling Stones
girava il mondo
veniva da gli Stati Uniti dAmerica

Non era bello
ma accanto a sé
aveva mille donne se
cantava Help, Ticket to Ride,
o Lady Jane, o Yesterday,
cantava viva la Libertà
ma ricevette una lettera
La sua chitarra mi regalò
fu richiamato in America
Stop ! Coi Rolling Stones !
Stop ! Coi Beatles stop !
Mhan detto va nel Viet-nam
E spara ai Viet-cong
tatatatatatatatata

Cera un ragazzo
Che come me
amava i Beatles e i Rolling Stones
Girava il mondo e poi finì
a far la guerra nel Viet-Nam

Capelli lunghi
non porta giù
non suona la chitarra ma
uno strumento
che sempre dà
la stessa nota ta.ra.ta.ta
Non ha più amici,
non ha più fans,
vede la gente cadere giù,
nel suo paese non tornerà,
adesso è morto nel Viet-Nam.

Stop ! Coi Rolling Stones !
Stop ! Coi Beatles, stop !
Nel petto un cuore più non ha.
ma due medaglie o tre
tatatatatatata.........

°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°

There was a boy
like me
loved the Beatles and the Rolling Stones
touring the world
came from the United States Dameri

It was not nice
but beside him
had a thousand women if
Cannot Help, Ticket to Ride,
and Lady Jane, or Yesterday,
sang live Freedom
but received a letter
Gave me his guitar
was recalled in America
Stop! With the Rolling Stones!
Stop! With the Beatles stop!
Mhan said to be in Viet-nam
And shoot the Viet-cong
tatatatatatatatata

There was a boy
Like me
loved the Beatles and the Rolling Stones
Touring the world and then ended
to wage war in Viet-Nam

Long Hair
does not bring down
does not play the guitar but
an instrument
that always gives
the same note ta.ra.ta.ta
It has no more friends,
has no fans
see people fall down,
not return to his country,
now died in Viet-Nam.

Stop! With the Rolling Stones!
Stop! With the Beatles, stop!
In the breast no longer has a heart.
but two or three medals
tatatatatata ........

martedì 4 giugno 2013

COSTITUZIONE BENIGNI - VIDEO

Buongiorno! Dato che non abbiamo il collegamento con Internet a scuola....vi metto il video di Benigni qui, con il link su cui cliccare. Ascoltatelo, è molto bello e anche breve (7-8 minuti).


https://www.youtube.com/watch?v=hKXUYPz2Kvw

COSTITUZIONE COMMENTATA DA BENIGNI - TESTO

Il monologo di Roberto Benigni sulla Costituzione pubblicato dal "Fatto quotidiano"


"Il 2 giugno del 1946 ci furono le prime votazioni libere della nostra storia. Le donne hanno votato per la prima volta. Le donne e anche certi ceti sociali della popolazione. Tutta l'Italia ha votato, non potete sapere la bellezza di quel momento, che cosa è stato. Le prime votazioni libere dove si doveva scegliere tra monarchia e Repubblica, e come sapete vinse la Repubblica.
E in una seconda votazione si votò per 556 parlamentari che scrivessero, tutti uomini politici, regole per vivere insieme, altrimenti si ricadeva nella guerra civile. Si formarono questi uomini di tutti gli schieramenti politici (democristiani, comunisti, socialisti, liberali, azionisti, uomini qualunque) divisi in tutto escluso su una cosa: essere uniti. Non so cosa accadde loro. Divennero dei giganti, alcuni lo erano di già.
Ci hanno fatto volare, hanno illuminato quelle macerie e hanno detto: "Avanti, rialzatevi". Profetici. Lì dentro c'è la strada per risolvere tutti i nostri problemi. Ci hanno portato in un luogo dove si proclamava il primato della persona umana, della sua dignità, ma non fra gli ultimi, fra i primi. È una cosa impressionante questo testo, è una poesia.
Mentre la legge vieta, proibisce, la Costituzione ti protegge e ti spinge, è la nostra mamma. Una cosa di una bellezza... Tutto a favore, un sì. Avete visto i dieci comandamenti: è tutto un "no", "non desiderare quello, non fare questo". Invece la Costituzione è la legge del desiderio. Calamandrei, Dossetti, Alcide De Gasperi, uno dei più grandi statisti del mondo, Giorgio La Pira, un santo. Benedetto Croce, un filosofo che ha influenzato tutto il pensiero europeo.
Pietro Nenni, Palmiro Togliatti, Nenni, Giorgio La Malfa, Lussu, la biografia di questi era un capolavoro, Ferruccio Parri, Nilde Iotti, Angelina Merlin, ci hanno messo 18 mesi per scrivere questo. Con una lingua meravigliosa. C'era Amintore Fanfani. C'era Giulio Andreotti anche, piccolino, vabbè lui sta dappertutto, stava allo Statuto albertino, ma lo hanno visto anche dietro Mosè scrivere i dieci comandamenti. C'erano tanti presidenti della Repubblica: Einaudi, Segni, Saragat, Giovanni Leone, Pertini, Scalfaro. Alcuni di loro erano stati in galera per difendere la libertà e poi sedevano in Parlamento. L'opposto di quello che succede oggi, prima siedono in Parlamento, poi finiscono in galera.
C'è voluto veramente tutto questo amore, e tutta questa morte, per cui un giorno alcuni uomini e alcune donne potessero scrivere queste parole: il capo provvisorio dello Stato, vista la deliberazione dell'Assemblea costituente, che nella seduta del 22 dicembre 1947 ha approvato la Costituzione della Repubblica italiana (...) promulga la Costituzione della Repubblica italiana nel seguente testo. Principi fondamentali.

Articolo 1: L'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione. Sentite l'articolo 4: La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto. Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un'attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società. Cioè, qualsiasi governo deve promuovere il lavoro, perché il lavoro è sacro e ogni legge che ostacola il lavoro è un sacrilegio.
Ma io dico, la bellezza: "Materiale e spirituale". Tu devi farmi stare bene, col corpo e l'anima. È inutile che mi dai tutti i diritti, la prima cosa mi devi dare il lavoro, sono le fondamenta. E riconosce a tutti questa cosa qua. Amare il proprio lavoro è la vera e concreta forma di felicità sulla terra. Quello che spetta alle future generazioni, ai futuri governi è far sì che ciascuno ami il proprio lavoro. Un sogno da Woodstock. Perché con la disoccupazione le persone non perdono solo il lavoro, perdono se stesse.
Quando non c'è lavoro si produce infelicità e perdiamo tutto. Quando ci danno la busta paga dentro non troviamo solo i soldi, quella paga non è avere è essere, essere. Quella è la cosa importante, la nostra libertà, indipendenza, dignità, la nostra vita. Loro lo sapevano, conoscevano il legame fortissimo tra il lavoro e la nostra personalità, perché il lavoro nutre l'anima e senza crolla tutto: crolla la Repubblica e crolla la democrazia, che sono il corpo e l'anima delle nostre istituzioni.

L'impianto della Costituzione sapete chi l'ha fatto? Un ragazzo pugliese che aveva 29 anni e si chiamava Aldo Moro.
Sentite l'articolo 5, qui si entra in cose tecniche, ma vale la pena, vi vorrei far presente che per gli alti incarichi gli uomini politici giurano sulla Costituzione: La Repubblica, una e indivisibile, riconosce e promuove le autonomie locali; attua nei servizi che dipendono dallo Stato il più ampio decentramento amministrativo; adegua i principi ed i metodi della sua legislazione alle esigenze dell'autonomia e del decentramento.
Rivoluzionario, spettacolare. Qui c'è il decentramento del potere. Il coraggio. L'unità d'Italia era stata fatta da poco, durante il fascismo c'erano i prefetti, dipendeva tutto dallo Stato centrale: Roma padrona veramente. Loro hanno detto: i cittadini sono maturi. Chi ha il potere non lo divide con nessuno, e loro invece si sono inventati una forma di Stato che non c'era. Lo Stato regionale. Un federalismo come Cattaneo, meraviglioso, magari venisse attuato.
Hanno dato potere alle Regioni, principio straordinario del pluralismo regionale. Hanno messo la divisione dell'Italia nell'articolo dove proclamano l'unità, guardate la bellezza. Una e indivisibile, l'hanno messa fra due virgole, come dire: si sa, non c'è bisogno di mettere il punto esclamativo. Umberto Terracini con Alcide De Gasperi, "Umberto scrivi questo articolo, scrivi: l'Italia, una e indivisibile", e Umberto: "Ma che c'è bisogno di scriverlo?". "E magari tra trenta o quarant'anni arriva qualcuno e la vuol dividere".

ARTICOLO 2
Dopo vi racconto due o tre storie. La Repubblica riconosce... (sentite i verbi, eh!) e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità. E richiede, richiede l'adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale. Il nostro articolo 3 della nostra Costituzione ce l'hanno copiato in tutto il mondo. Scopiazzato. Andate a leggere: scopiazzato, fatto un po' peggio per non farsi riconoscere.
Una cosa impressionante. Sentite la poesia, sentite la bellezza. Rispetto a quello che c'era prima. I nostri babbi, nonni, padri. Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono uguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che, limitando di fatto la libertà e l'uguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica economica e sociale del Paese.

ARTICOLO 6 La Repubblica tutela con apposite norme le minoranze linguistiche.
ARTICOLO 7
E state a sentire il 7. Lo Stato e la Chiesa cattolica sono, ciascuno nel proprio ordine indipendenti e sovrani. Sovrani, sovrani! I loro rapporti sono regolati dai Patti Lateranensi. Le modificazioni dei Patti, accettate dalle due parti, non richiedono procedimento di revisione costituzionale.
Tutte le confessioni religiose sono egualmente libere davanti alla legge. È grandioso, finalmente, tutte libere. Le confessioni religiose diverse dalla cattolica hanno il diritto di organizzarsi secondo i propri statuti, in quanto non contrastino con l'ordinamento giuridico italiano. I loro rapporti con lo Stato sono regolati per legge in base a intese con le relative rappresentanze. Sentite: garantire pari dignità a tutti.

ARTICOLO 9. Questo fa andare al manicomio. La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e della ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della nazione.

ARTICOLO 10
Sentite il 10 che sembra chissacché. Ora qui s'apre una cosa che non avete idea. L'ordinamento giuridico italiano si conforma alle norme del diritto internazionale generalmente riconosciute. È lungo ma sentite che roba. La condizione giuridica dello straniero è regolata dalla legge in conformità con le norme e i trattati internazionali. Lo straniero, al quale sia impedito nel suo Paese l'effettivo esercizio delle libertà democratiche garantite dalla Costituzione italiana, ha diritto d'asilo nel territorio della Repubblica, secondo le condizioni stabilite dalla legge. Non è ammessa l'estradizione dello straniero per reati politici.

ARTICOLO 11
Sentite questo articolo 11: questo è davvero famoso in tutto il mondo. L'Italia ripudia la guerra. Io faccio subito un applauso per la parola, eh. È famosissimo. L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli (ma sono poesie...) e come mezzo di soluzione delle controversie internazionali.
E adesso riprende l'articolo 10: consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità. Limitiamo la nostra sovranità a casa nostra. Alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia tra le nazioni. Promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo.

ARTICOLO 12
Allora, articolo 12. Qui rimarrete stupiti. È il mio preferito. La bandiera della Repubblica è il tricolore italiano, verde, bianco e rosso, a tre bande verticali di eguali dimensioni.

La Costituzione, il regalo che i padri e le madri costituenti ci hanno lasciato in eredità. Le cose regalate dobbiamo conquistarle, farle diventare nostre. Qui dentro ci sono le regole per vivere tutti insieme, in pace, lavorando. Mi permetto di dire una cosa che solo un papa o un buffone possono dire.
Domani mattina quando vi svegliate dite ai vostri figli che sta per cominciare un giorno che prima di loro non ha mai vissuto nessuno. In secondo luogo ditegli di andare a testa alta, di essere orgogliosi di appartenere a un popolo che ha scritto queste cose tra i primi nel mondo. Dei politici lo hanno scritto. Ditegli di essere orgogliosi che abbiano fiducia e speranza. Ci vuole fiducia e speranza per far entrare un figlio nella vita."

Roberto Benigni






sabato 1 giugno 2013

FESTA ISTITUTO

Complimenti per la pazienza nell'esporre ripetutamente il progetto giornalismo e per la robotica, davvero ben presentata! E poi complimenti ai "borsisti": ve lo siete meritato davvero questo riconoscimento!
Peccato che le borse fossero solo due...tutti avete lavorato, siete cresciuti, avete imparato a stare insieme. Un abbraccio forte