martedì 15 gennaio 2013

AMORE E PSICHE


LA MERAVIGLIOSA STORIA DI EROS E PSICHE (L’anima e l’amore) di Apuleio
                                   INTRODUZIONE

Amore e Psiche è una bellissima fiaba di formazione ricca di significati simbolici.
Il primo, e il più comprensibile, è che la mente non può comprendere fino in fondo l’amore, l’amore è sempre costituito da un mistero che è impossibile scoprire e spiegare. Perché ci si ama? Perché amo LUI e non un altro? Posso motivare il mio amore in tanti modi, ma, alla fine, il legame che si sente per quell'unica persona ha qualcosa che sfugge alla razionalità...E l'amore non tollera di essere troppo analizzato

Il secondo significo è più complesso: l’anima (la mente) non ha senso fine a se stessa, deve essere unita all'amore per spingersi verso l’eternità da cui proviene. L’uomo non è frutto del caso e la sua anima (Psiche in greco) è fatta per la felicità, per l’amore eterno, si nutre di un desiderio mai sazio che i greci lo chiamavano Eros. L'anima è una scheggia di Dio nell'uomo.

LA STORIA
Psiche era una principessa e aveva due sorelle. Tutte e tre erano bellissime, ma Psiche di più; sembrava una dea e nessuno voleva sposarla perché la sua bellezza incuteva timore. Troppa bellezza fa male agli occhi.
Il padre consultò un oracolo che presagì un mostro orribile come marito, dato che la bellezza straordinaria della fanciulla era giunta alle orecchie di Venere e l'aveva fatta infuriare.
Il padre allora, per liberarsi di lei, la agghindò da sposa, venne esposta su una roccia e lì lasciata sola.
Ma un vento dolce la rapì, trasportandola su un verde prato.
Era il giardino di un palazzo magnifico, le cui porte si aprivano al suo passaggio e voci di invisibili servitori si mettevano al suo servizio. Di stupore in stupore passò la prima giornata. Giunta la sera avvertì una presenza: era il marito della profezia; non lo poteva vedere, ma il suo affetto e calore non le sembrarono affatto mostruosi. Lui non le disse chi fosse e l’avvertì di non tentare di scoprirlo, altrimenti l’avrebbe perduto per sempre. Passarono insieme notti di passione finché un giorno la nostalgia di casa si fece sentire.
Così, dopo molte insistenze, il marito concesse a Psiche di uscire dal palazzo per andare a trovare i suoi cari. Quando le sorelle sposate la rividero, innamorata e felice, portare loro doni magnifici, provarono gelosia e la spinsero a disobbedire all'ordine e a scoprire chi fosse il marito, insinuando cose spaventose.
Così avvenne che rientrata a palazzo, la notte dopo cedette alla tentazione e, piano piano, mentre il suo amato Eros dormiva accanto a lei, prese una lampada ad olio e avvicinò la sua fioca luce al volto dell'amato. Scoprì così che, al suo fianco, dormiva un bellissimo adolescente, dalla bellezza indescrivibile e un sorriso dolcissimo.
La mano le tremò dall'emozione e una goccia d’olio bollente cadde su di lui. Amore si svegliò e fuggì via, offeso, per sempre.


Amore e Psiche - opera di Canova

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